DOMODOSSOLA- 22-07-2015- Fare squadra al di là dell'orientamento politico per rivendicare quello che ci si aspetta dalla concessione dell'autonomia come provincia Montana e confinante con uno Stato extraUe. Questo l'appello lanciato dal consigliere provinciale e comunale di Domo Lucio Pizzi:“Ho avuto modo di leggere con attenzione- spiega il consigliere comunale, e provinciale, domese Lucio Pizzi-i contenuti del testo di legge relativo al cosiddetto “riordino delle province” attuato dalla Giunta Regionale. In buona sostanza le molte funzioni regionali attribuite alle Province (tra tutte Formazione Professionale e Agricoltura) dovrebbero essere gestite su scala di quadrante - vale a dire con un'unica regia – composto da Novara, Vercelli, Biella e Verbano Cusio Ossola: questo principio rischia di essere deleterio perchè allontana i centri decisionali dal nostro territorio, consegnandoli ai centri della pianura. Sarebbe stato più sensato che la Regione Piemonte assumesse la responsabilità di tali funzione, attuando un sano decentramento soprattutto nelle zone montane. Purtroppo però di decentramento e autonomia non si parla più e questo per le nostre zone è doppiamente grave: e così andiamo avanti a rimpiangere i tanti uffici distaccati che avevamo a Domodossola e che stiamo perdendo uno a uno. Ritengo però che la difficoltà stia soprattutto nella disordinata normativa nazionale che ha male interpretato la volontà popolare di risparmiare sulla spesa pubblica, tagliando disinvoltamente nella nostra periferia invece di disboscare le ingenti spese ministeriali. Anche il Presidente della Provincia Stefano Costa non si è detto soddisfatto delle bozze di legge. Credo che questo dovrebbe essere il momento di fare squadra tra gli amministratori locali con l'obiettivo di migliorare il migliorabile, senza alcun condizionamento di partito ma esclusivamente con la volontà di tutelare il nostro territorio ed i nostri concittadini.
E quindi come Consiglio Provinciale si dovrebbe lavorare affinchè:
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la Regione chiarisca l'ammontare complessivo dei soldi messi a disposizione per il futuro e non solo i 50 MLN di euro per il 2015: i dipendenti provinciali hanno diritto a certezze sulla loro condizione,
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lo Stato, attraverso la legge nazionale, definisca meglio il concetto di specificità, finalmente finanziandola così come fa quando finanzia Roma Capitale
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venga fermata la chiusura dei servizi a Domodossola, primo tra tutti il Centro per l'Impiego; la Provincia non ha più soldi per tenerlo aperto e, se è vero che siamo specifici, non posso credere che la Regione non abbia la volontà e le risorse per tenere aperto un servizio necessario non solo a disoccupati e inoccupati, giovani e disabili, ma anche ai nostri lavoratori frontalieri.
Gli amministratori di buon senso dovrebbero battersi uniti – aldilà delle appartenenze politiche - per migliorare i testi che saranno sottoposti alla firma e non sottoscriverli ad occhi chiusi, affinchè i quadranti non siano la tomba dei nostri sogni autonomistici”.