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corta gallo dea sosossola

DOMODOSSOLA- 12-08-2015- Dopo il bilancio tracciato dai dirigenti dell'Asl Vco

dopo i primi cento giorni d'insediamento interviene Sos Ossola invocando una nuova manifestazione di piazza in difesa della sanità ossolana: “Nel 1815, due secoli fa- scrive Bernardino Gallo, presidente di Sos Ossola- vi furono i 100 giorni di Napoleone Buonaparte. Noi poveri tapini del Vco ci dobbiamo accontentare dei cento giorni della "nuova" dirigenza dell'Asl Vco. Senza entrare nel merito delle qualità dei dirigenti scelti per la loro esperienza di medicina territoriale e tutti esterni come se all'interno dell' azienda non vi fossero figure competenti, ci siamo convinti che queste e tutte le nomine dall'alto sono esiziali per i territori e ci fanno rimpiangere quando la gestione era affidata ai comuni con le vecchie Ussl. Le Regioni sono fonte di sprechi, di organizzazione elefantiache e centralistiche, burocrati e cosiddetti rappresentanti del popolo ma in gran parte nominati, con prebende che gridano vendetta rispetto alla situazione della gente e che sono lontani mille miglia dal popolo. Non è un caso che anche a livello nazionale c'è un dibattito su tale tema affinchè le regioni siano ente di programmazione e non di gestione e si ritorni a una rappresentanza dal basso. (Ivan Cavicchi, ad esempio). Appare evidente che costoro, per mantenere il soldo, come soldati di ventura, debbono attenersi rigorosamente alle direttive della Regione che sono chiare anche dalle dichiarazioni del direttore generale: chiudere il Dea a Domodossola, conseguentemente declassare il San Biagio per ridurlo a poco più che un'infermeria. In sostanza, ritornando ai 100 giorni, tra altri 100 ci sarà una Waterloo per l'Ossola con la compiacenza di molti rappresentanti ossolani e il silenzio e l'inconsistenza di altri. Viene fatta una dichiarazione sul punto nascite di Domodossola che è chiara, più di altre affermazioni, rispetto a quale sia il disegno vero. Lo si manterrebbe aperto "nonostante una sentenza del Consiglio di Stato". Si dimentica che quella decisione si fondava su un piano sanitario regionale della giunta Cota che non esiste più, che nel frattempo vi sono riflessioni sul mantenimento dei punti nascite montane sotto i 500 parti, numero che al di sotto anche a Verbania, città lacustre e non montana, che ha realizzato un "grande risultato" nello scorso anno raggiungendo un obiettivo straordinario: 75% di mobilità passiva; in parole povere fuga di partorienti verso altre strutture sia del Piemonte sia della Lombardia. Ci si smentisca! A questo punto l'unica soluzione che abbiamo è quella di una nuova grande mobilitazione popolare, come quella del 14 luglio di qualche anno fa che facemmo. Serve a difendere i nostri sacrosanti diritti di quelli che vivono in questa nostra Ossola, sempre più periferia dell'Impero; servirebbe, perchè no, anche a scuotere l'albero per far cadere le mele marce. 14 luglio altra data storica; quella dell'inizio della rivoluzione francese con la presa della Bastiglia. Il futuro dell'Ossola è solo nelle mani del Popolo!”