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DOMODOSSOLA- 18-08-2015- I dati a livello nazionale dimostrano, secondo Sos Ossola, che la grandezza ideale per un Distretto sanitario è giusto per la sola Ossola, mentre la popolazione residente in tutto il Vco sarebbe troppa da gestire in un unico ente: "Su due temi, Dea e Distretti, nel Vco si discute- scrive Bernardino Gallo di Sos Ossola- ma crediamo, succubi del "pensiero unico" ultra neo centralista o, se volete, torinocentrico, dimenticando che siamo in Piè Monte, una realtà dove il Monte ha quasi la metà della popolazione ma distribuita in aree molto vaste e montane, con mobilità molto problematica. Emblematica è l'Ossola che abbiamo definita "Periferia dell'Impero", considerata tale nel Piemonte e nel Vco, soprattutto dal'ex "capoluogo" Verbania. Nell'ultimo ventennio ha subito moltissimi furti di servizi e non solo nella sanità; ultimo dei quali l'ufficio del giudice di pace nel silenzio, anche su questo tema, acquiescente e succube, di tanti esponenti ossolani: politici, sindacalisti, amministratori che hanno quasi tutti la testa girata verso Verbania e anche verso Torino e Roma. Ci sembrano degli ascari anche se qualche cittadino, molto incavolato, li definisce acari, ma non abbiamo capito se della scabbia! Per coerenza, in una visione ultra centralista, dovrebbero rimanere solo ospedali elefantiaci a Torino e Magari in alcuni centri come a Novara. Parliamo seriamente però e cominciamo ad accennare ai distretti socio sanitari. Se si guardano le regioni con territori montani la media della popolazione è la seguente: Abruzzo 53.387, Basilicata 53.691, Calabria 57.392, Friuli Venezia Giulia, 61.547, Marche 68.242, Molise 45.582, per non parlare della provincia autonoma di Bolzano la cui media è 24.943. L'Ossola ne ha circa 70.000. Si badi bene, quella indicata è la media, il che significa che alcuni distretti hanno, in media dai 22 mila ai 30 mila abitanti. La nostra domanda è: ma di cosa stanno parlando coloro che ci fanno prediche sulla sanità? In sostanza siamo contrari a fare un unico distretto nel Vco, in quanto tutti gli accorpamenti hanno sempre fregato l'Ossola e siamo contrari anche se il centro decisionale fosse in Ossola per ragioni di principio sulla natura dei distretti. Analogo discorso per il Dea. Nel Vco, la popolazione c'è anche in considerazione del notevole turismo e, per le sue molteplici specificità, onde garantire adeguata risposta a urgenze ed emergenze, riteniamo necessario che vi siano strutture sia e soprattutto a Domodossola, ma anche a Verbania. Una buona organizzazione non costerebbe troppo se si avesse la volontà politica, che manca ai nostri predicatori oltre che alla regione. Ci viene in mente la sfilata di molti anche sul palco, in occasione delle grandi manifestazioni popolari in Ossola in difesa della sanità; era presente alla sfilata anche Reschigna. A settembre sarà necessaria farne una ancora più grande, partendo dai cittadini e dalle associazioni, molte delle quali, raccogliendo soldi per la sanità, hanno dichiarato e scritto che difendono il San Biagio. Evidenziamo che difendendo il San Biagio si difende la sanità nel Vco, soprattutto quella pubblica. Popolo dell'Ossola, svegliatevi, ora o mai più!”.

 

Il Distretto viene inteso come la dimensione atta a conciliare l’unitarietà del sistema sanitario, governato a livello regionale e gestito dalle Unità Sanitarie Locali, con l’intento di portare i servizi vicini al luogo di vita dei cittadini, per assicurare loro l’assistenza di base e promuovere la salute degli stessi. Il Distretto deve garantire al proprio bacino d’utenza le seguenti funzioni: a. assistenza di base; b. assistenza specialistica ambulatoriale; c. attività o servizi per la prevenzione e la cura della tossicodipendenza; d. attività o servizi consultori ali per la tutela della salute di dell’ infanzia, della donna e della famiglia; e. attività o servizi rivolti ad disabili e anziani (ivi compresi servizi semi-residenziali e residenziali); f. attività o servizi di Assistenza Domiciliare Integrata; g. attività o servizi per patologie da HIV e per le patologie in fase terminale; h. creare articolazioni funzionali con il Dipartimento della salute mentale e con il Dipartimento della prevenzione.

I Distretti in Italia oggi si presentano come organizzazioni con territori e popolazioni di riferimento rimarchevoli: 85.000 abitanti in media, con un range differenziale assai ampio tra Regione e Regione poiché si passa da un bacino minimo di 24.943 abitanti per la Provincia autonoma di Bolzano, ad un massimo di 120.280 abitanti per la Lombardia. Si ha il 10,9% dei Distretti con un numero di abitanti inferiore a 30.000, il 24,5% ha un numero di residenti compreso tra 30.000 e 60.000 e il 64,6% dei Distretti con oltre 60.000 abitanti. Risulta così ampiamente superato il criterio di attribuzione di almeno 60.000 abitanti per Distretto individuato dal Dlgs. 229/1999.