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corta fungo bosco

DOMODOSSOLA- 16-09-2015- Nei giorni scorsi la notizia del ritrovamento di radiazioni nella carne di caprioli e di un camoscio abbattuti in Ossola, dovuta, sembra, all'alimentazione di questi animali, fatta anche coi funghi. Nessun pericolo dovrebbe esserci per chi ne abbia mangiata, i valori degli animali analizzati erano di poco superiori ai limiti di legge. Giusto due anni fa l'Arpa aveva segnalato valori anomali di cesio 137 in un fungo ritrovato in val Divedro. In questi giorni i micologi di Asl ed Arpa, insieme all'Università di Ivrea, che segue i campionamenti anche in Valsesia, stanno effettuando i monitoraggi in Ossola, per ora quelli fatti a Trasquera ed a Crodo sono risultati negativi, ogni miceto era nella norma, e nei prossimi giorni si continuerà nell'osservazione, anche di noci e castagne. Secondo quanto pubblicato dalla rivista Le Scienze, edizione italiana di Scientific American, i funghi sono “golosi” di radiazioni. Anche l'Aduc, l'associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori in passato si era occupata della questione, riferendosi a centinaia di chilogrammi di funghi gallinacci, fortemente contaminati al cesio 137, individuati nei supermercati del sudovest e del sudest della Francia, che provenivano presumibilmente dall'Europa centrale o dall'est, il cui humus era carico di elementi radioattivi post Chernobyl. In Piemonte l'area dove le piogge radioattive si abbatterono comprendeva soprattutto la Valsesia e parte dell'Ossola. Il cesio 137 dimezza la propria radioattività nel corso di 30 anni, è particolarmente pericoloso perchè viene assorbito, data la somiglianza con il potassio e il sodio, dagli organismi animali e vegetali.