VCO - 20-6-2023 -- Come era ampiamente previsto, il Consiglio regionale oggi ha dato il via libera alla delibera che approva la demolizione e ricostruzione dei due presidi ospedalieri del VCO, seppellendo in tal modo l'ipotesi dell'ospedale unico provinciale. Le reazioni sono ovviamente opposte. Come fa notare il PD in una nota, al voto non hanno partecipato il presidente della Regione Alberto Cirio, né l'assessore Icardi "a dimostrazione che non vogliono assumersi questa scelta e lasciano da solo con il cerino in mano il capogruppo leghista Alberto Preioni.
Una proposta, quella votata dei due ospedali, senza che sia minimamente chiaro (non c’è infatti uno straccio di documento in proposito) quali reparti si manterranno, oltre ai 150 posti letto per presidio genericamente indicati.
Saranno mantenuti due veri Dea con tutti i reparti che devono avere per poter funzionare? O sarà mantenuto il modello dell’ospedale unico plurisede con mezzo Dea a Verbania e mezzo a Domodossola, come sta avvenendo da anni, con tutte le difficoltà ben note? Nessuno lo sa", chiosa il comunicato del PD.
Plaude, invece il segretario della Lega VCO, Enrico Montani: “Il sì arrivato oggi è una storia che parte da lontano e che ci ha sempre visto protagonisti nella battaglia politica per difendere i nostri ospedali e la salute dei cittadini - scrive -. Referendum, gazebo, atti concreti: da vent’anni a questa parte diciamo no in ogni luogo e con ogni mezzo alla demagogia della sinistra”. “La drammatica esperienza vissuta con l’emergenza Covid, gli approfondimenti che sono seguiti a cura di Asl e Ires e il buon senso, hanno indotto la Regione a proporre una soluzione condivisa, quella della ristrutturazione ex novo degli ospedali di Verbania e Domo che, agli occhi della maggior parte degli amministratori del territorio e dei cittadini, appare essere senza dubbio la migliore, anche a causa della particolare conformazione morfologica e di una viabilità difficile. La rete ospedaliera del Vco – chiosa Montani – sarà così in grado di soddisfare le esigenze di tutta la popolazione locale e non soltanto, e ciò anche in virtù della delibera regionale triennale di 2 milioni e 230 mila euro con cui è stato stabilizzato in via definitiva il Coq di Omegna”.