ROMA - 6-2-2024 -- Bufera a mezzo stampa per il senatore Enrico Borghi. A parlare di lui riferendo una vicenda di un certo imbarazzo è stato il quotidiano "La Verità", area centrodestra, direttore Maurizio Belpietro, in un articolo che già dal titolo picchia duro "Il renziano che si assunse da solo". Il renziano è il senatore ossolano, capogruppo di Italia Viva a Palazzo Madama; e l'assunzione della quale si parla è quella di "Direttore dei servizi editoriali e giornalistici" di Uncem. Siamo nel 2010 e Borghi, al tempo anche sindaco di Vogogna, è presidente dello stesso sodalizio, l'Unione Nazionale dei Comuni ed Enti Montani. Sennonché in ottobre di quell'anno entra in vigore la legge che proibisce alle associazioni di erogare indennità al personale politico. Borghi deve ricoprire il ruolo di presidente a titolo gratuito. A questo punto, suggerisce l'articolo della Verità, Borghi viene assunto come giornalista con un regolare contratto che prevede un compenso annuo superiore ai 100mila euro più benefit, come un monolocale a disposizione a Roma e la disponibilità di un'automobile con carta carburante inclusa. Nel 2018, eletto per la seconda volta in parlamento, Borghi si dimette dalla presidenza di Uncem e andrà in aspettativa senza stipendio come giornalista.
Evidentemente non c'è nulla di illecito in queste azioni, compresa l'assunzione di Borghi nell'associazione da lui stesso presieduta. Se sia etico in un Paese dove tra il rispetto della legge e il suo aggiramento non v'è distanza, lo rimandiamo al giudizio di ognuno.
Apprendiamo da fonti stampa che il senatore parla di un attacco politico in piena regola, di una sorta di ritorsione della destra seguita ai suoi interventi politici.


