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VCO-07-02-2024-- Le notizie che leggiamo in questi giorni in relazione alla polemica nata attorno all’elezione del nuovo Presidente dell’Associazione Turistica Pro Loco di Omegna , rappresenta la brutta abitudine che la politica perpetra nei confronti delle pro loco , probabilmente non conoscendone fondamenti principali .

Le Pro Loco nascono nel Trentino Alto Adige, più precisamente a Pieve Tesino nel lontano 1881, con la denominazione di “società di abbellimento”. Erano gli anni in cui soprattutto nell’arco alpino , molte famiglie emigrate a cercar fortuna nei paesi europei (Francia , Austria e Germania soprattutto, oltre anche Paesi oltre oceano) l’avevano trovata ; tornando periodicamente nei luoghi di origine , che a quei tempi soffrivano carestia ed eventi nefasti , si erano organizzati per finanziare iniziative che andavano a sopperire le mancanze degli enti pubblici che non avevano risorse disponibili , per interventi di “abbellimento” dei loro luoghi natii , dai parchi ai giardini alle passeggiate , ecc. Nasce così in quegli anni , il sistema delle “Pro Loco” , primo concreto esempio di quello che oggi riconosciamo come “sussidiarietà”.

Leggere oggi di polemiche riferite alla “persona” che va a ricoprire la carica di presidente di una pro loco ci porta ad un periodo anteriore al 1800 , e preoccupa il fatto che , nonostante siano passati quasi centocinquant’anni dalla nascita delle Pro Loco., la politica non abbia ancora capito di cosa esse siano.

Forse qualcuno pensa che le Pro Loco siano delle propaggini delle amministrazioni comunali , ma si sbaglia di grosso.

Le Pro Loco sono associazioni apartitiche ed apolitiche, governate da un consiglio direttivo che viene eletto Esclusivamente dall’assemblea dei Soci e non può assolutamente essere oggetto di ogni tipo di ingerenza politica/partitica. Sentire dichiarazioni di amministratori comunali che dichiarano il gradimento o meno di un presidente di Pro Loco è semplicemente aberrante.

Per opportuna conoscenza , ricordiamo a tutti che le Pro Loco sono regolate dalla normativa regionale , in Piemonte dalla legge 36 / 2000 , che tra l’altro ha avuto proprio i natali nel Verbano Cusio Ossola . Infatti questa norma fu frutto di un grande lavoro che l’Unione Nazionale Pro Loco d’ Italia del Piemonte, rappresentata dal compianto Presidente Regionale Nanni Vignolo e dal suo vice presidente vicario Egidio Rivalta , ebbe a condividere nel tavolo di lavoro con la Regione Piemonte allora rappresentata dal Presidente Enzo Ghigo e dall’Assessore al Turismo Ettore Racchelli , che tutti nel VCO conosciamo.

Proprio questa normativa ,ha avuto il compito di modificare l’errore di impianto della precedente legge regionale (di prima repubblica) che prevedeva appunto l’ingerenza politica in quanto allora era previsto un rappresentante dell’ amministrazione comunale all’interno del Consiglio Direttivo della Pro Loco , con il compito di soprintendere alla destinazione dei contributi che il Comune erogava a favore della Pro Loco.

Venendo al caso specifico , e con la presunzione di conoscere abbastanza bene il mondo associativo in generale (che oggi si chiama “terzo settore” e delle Pro Loco in particolare , ed avendo altresì il piacere di avere conosciuto l’attuale presidente della Pro Loco di Omegna Luigi Songa ad inizio anni duemila , ho potuto vederlo all’opera , a suo tempo come assessore comunale , poi come socio volontario della Pro Loco , ed oggi ,come Presidente .

Ritengo che abbia tutte le capacità e conoscenze in materia per svolgere un buon lavoro , di averne la competenza e di avere quella notorietà e quella caratteristica leaderistica che è prerogativa un buon Presidente .

Concludiamo anche con una ulteriore considerazione in quanto in questo periodo che ormai è di “campagna elettorale sine die” da più parti si legge di candidati sindaci che indicano come punto programmatico del loro programma elettorale la promessa di voler istituire una pro loco nel proprio Comune . Vogliamo solo ricordare loro quanto sopra evidenziato , cioè che le PRO LOCO non sono proprietà o propaggini dell’amministrazione comunale ma sono associazioni di libera iniziativa che devono avere una forma piramidale nascendo dal basso non venendo calate dall’alto.