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VARESE - 9-2-2024 -- Ridefinire con precisione chi sono i vecchi frontalieri, e quali sono i comuni di confine. Senza chiarezza su questi due punti - che non sono più scontati - diverse centinaia di lavoratori potrebbero essere soggetti allo statuto, più oneroso, di nuovo frontaliere. Si è parlato di questo al tavolo del Consiglio Sindacale Interregionale Ticino – Lombardia - Piemonte riunitosi nei giorni scorsi a Varese. Non poteva mancare però un ampio capitolo dedicato alla tassa sulla salute. A tal proposito sarà un team di avvocati che dovrà giungere a un parere pro veritate sulla costituzionalità della norma che impone una tassa sulla salute per i vecchi frontalieri. A conferire mandato sono i sindacati CGIL CISL e UIL frontalieri cui si è aggiunto, appunto il Csir ha deciso di proseguire la propria opposizione alla nuova tassa varata dal Governo secondo la quale ai frontalieri dei Comuni di confine assunti entro il 17 luglio 2023, verrà chiesto il pagamento di un contributo tra i 30 € e i 200 € mensili, a sostegno del servizio sanitario delle aree di confine. Iniqua, inopportuna e di dubbi costituzionalità e in aperto contrasto con il nuovo Accordo sulla tassazione dei frontalieri, secondo il quale spetta unicamente alla Svizzera il diritto di tassare i “vecchi frontalieri”. Questi i motivi reiterati della ferma opposizione che giunge dal mondo sindacale ma anche dalla politica ed anche il Governo elvetico ha già risposto che farà tutti gli approfondimenti giuridici del caso per poi muoversi a livello di ambasciata.
Il tavolo del Csir s'è dunque concluso con una serie di richieste, la prima delle quali l'ascolto da parte della Regione Piemonte, ma anche la convocazione urgente del tavolo interministeriale.
Il Csir richiede inoltre al Governo di fornire dei chiarimenti urgenti su quali siano i Comuni validi per definire la platea dei “vecchi frontalieri”. Come spiegato in una nota in base al nuovo Accordo con la Svizzera, i “vecchi frontalieri” dovrebbero essere infatti tutti quelli che hanno lavorato in Ticino, Grigioni o Vallese tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023 con il rientro giornaliero tra Italia e Svizzera e la residenza fiscale in qualsiasi Comune italiano posto entro i venti chilometri dal confine tra i due Stati. Abbiamo invece appreso che i tre Cantoni di confine vorrebbero riservare lo statuto di “vecchio frontaliere” solo a coloro che, nel tempo indicato, vivevano in un Comune indicato nelle vecchie liste redatte dai tre Cantoni nel 1974 (e mai riconosciute sul piano giuridico dalla stessa Italia). Ne resterebbero così esclusi diverse centinaia di lavoratori che in questo modo verrebbero trattati come “nuovi frontalieri”.
Ricordiamo inoltre che il 22 dicembre 2023 Italia e Svizzera hanno concluso un Accordo amichevole dove per la prima volta si è definito su base bilaterale quale sia l’elenco corretto dei Comuni di confine. A nostro avviso bisognerebbe pertanto attenersi a questa nuova lista per definire anche la platea dei “vecchi frontalieri” così come vorrebbe l’articolo 9 del nuovo Accordo".