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VCO - 22-2-2024 -- Il divieto di semina e di pesca delle trote lungo il tratto del fiume Toce che ricade nell'ambito del parco nazionale scatena l'ira dei pescatori. "Colpa" del recente ampliamento del parco, nel cui territorio, sono proibite alcune pratiche e che a detta dei pescatori sportivi è stato concepito senza ragionare sulle eventuali ricadute. Il risultato è che a nord e a sud del ponte di Migiandone il fiume è off limits per i pescatori. Riuniti in assemblea la scorsa domenica, i membri della della Sezione Provinciale Fipsas guidati da Gianmarco Bertoia, hanno annunciato disobbedienza in vista dell'apertura della stagione di pesca, il 7 marzo prossimo. Ma è certo che non è questa una soluzione. Ad esacerbare ulteriormente gli animi è i fatto che Fipsas paga poco meno di 50mila euro l'anno ai Borromeo per far pescare i suoi associati lungo l'asta del Toce e nel lago Maggiore. Un diritto che ha un sapore "feudale" e che solleva dubbi, ma che è praticato.
Nel Parco vi sono corsi d'acqua dove la pesca è consentita in deroga ed il Toce non è tra questi e così mentre il presidente del parco nazionale, in assemblea ha assicurato che si cercherà di rimediare; la Provincia, che pure parteggia per i pescatori, resta impotente, tanto più che il Tar deve esprimersi su un'altra vicenda che riguarda la pesca, ovvero la semina di trote mediterranee, una specie alloctona vietata dalla norma europea a cui Lana aveva dato però il via libera con delibere contestate poi da associazioni ambientaliste.