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DOMODOSSOLA – 24 – 2 – 2024 -- Circa 200 studenti dell’Istituto Marconi Galletti Einaudi hanno ascoltato ieri mattina i racconti – schock degli incidenti stradali mortali cui Angela Giò Ferrari ha dovuto assistere a causa del suo lavoro. Operatrice sanitaria agli Spedali Civili di Brescia, Ferrari si è trovata di fronte a un’infinità di scene tragiche e le ha raccontate in un libro pubblicato vent’anni fa, “I graffiti dell’anima”. Quelle stesse scene ha raccontato agli alunni delle quarte classi dell’istituto domese, radunati nell’Aula magna di via Matilde Ceretti, con l’immediatezza di chi le ha ancora negli occhi e il linguaggio colorito che la rabbia e il dolore suscitano. L’incontro aveva lo stesso titolo del libro di Ferrari ed era organizzato dall’Automobile Club del Verbano Cusio Ossola e dal Lions Club di Domodossola, con il patrocinio dell’amministrazione comunale, nel quadro dell’iniziativa “Scuola che Promuove la Salute”, con il coordinamento dell’Ufficio Scolastico Provinciale del VCO. Di fronte ai rappresentanti di tutte le forze dell’ordine seduti in prima fila insieme al presidente ed alla direttrice di ACI VCO, Giuseppe Zagami e Sabina Toaiari ed a Cosimo Forlenza in rappresentanza del Lions Club, Ferrari ha raccontato episodi raccapriccianti ed assurdi: giovani che avevano provocato incidenti mortali, magari per effetto di alcool o droga, e ci scherzavano sopra, a pochi metri dai familiari della vittima, accorsi in preda alla disperazione al pronto soccorso; la madre che ha preferito non legare il suo bebè al seggiolino, perché “tanto dobbiamo fare appena 100 metri di strada …” e se l’è ritrovato morto, con la scatola cranica devastata dall’impatto; la scena surreale del ragazzo incastrato nell’auto accartocciata, ma salvo grazie alla cintura di sicurezza, che osservava il corpo della sua ragazza, morta nell’incidente perché la cintura non l’aveva allacciata; il tutto sotto gli occhi dei soccorritori in attesa dei Vigili del Fuoco, mentre tutt’intorno il cielo brillava per i fuochi artificiali la notte di capodanno … Graffiti dell’anima, perché tanti familiari in preda al dolore ne avevano lasciato testimonianza sui muri dell’ospedale. Angela Giò Ferrari li ha fotografati poco prima che gli imbianchini arrivassero a coprirli e li ha trasformati nella testimonianza immediata del dolore, della speranza, della rabbia di chi ha un parente o un amico in rianimazione. Al termine dell’incontro con gli studenti abbiamo realizzato una videointervista all’autrice del libro.

Mauro Zuccari