DOMODOSSOLA- 24-02-2024-- Con un post sulla sua pagina social, la stessa dove per anni ha reclamizzato le sue serate, Tiziano "Tanza" Tanzarella ha annunciato di avere ceduto la gestione dl Trocadero, la storica discoteca di Domodossola diventata negli anni un punto di riferimento per i giovani del Vco e non solo.
Tanza lascia per... raggiunti limiti d'età... Cede il timone della sua creatura ad un giovane promettente e intraprendente, così come aveva fatto Vittorio Mangia con lui, accompagnandolo, almeno per i primi mesi nel suo nuovo percorso.
A Tanza deve andare il ringraziamento di tutti quelle migliaia e migliaia di persone che in questi anni hanno potuto godere di un locale sicuro ed a pochi metri da casa, un posto dove divertirsi, dove innamorarsi, dove stare insieme in compagnia. Un porto sicuro per il divertimento del Vco che solo la passione e l'amore di Tanza verso questa professione ha saputo tramandare, sfidando le tante insidie dei nostri tempi.
Nell spot social il momento della firma, ed una lettera ai suoi clienti:
"27 anni sono esattamente metà di ciò che ho vissuto fino ad oggi. Era il 1997 quando con Gam, per gioco, avevamo organizzato la prima Festa: lì era iniziata la mia "avventura notturna" del fare incontrare le persone per farle divertire. La storia si sa: il Rubino, il Troca, la "vecchia Alice", il Cielo, la nuova Alice.
Oggi, insieme alle persone a me più vicine, ho deciso di fare un passo indietro.
È giunto il momento che qualcuno di giovane, entusiasta, coraggioso, pieno di idee, preparato e sognatore prenda in mano le redini di ciò che è da quasi 70 anni il punto di ritrovo di tutti gli ossolani e non: il Troca è un patrimonio della città e merita di essere guidato da chi saprà coglierne e sfruttarne tutte le potenzialità. Io ho fatto del mio meglio e sono certo che Uran, la persona che ho scelto di mettere al timone di questa astronave, saprà guidarla verso spazi inesplorati; chiedo a tutti di rispettare lui, il suo lavoro ed i suoi collaboratori, tra i quali figurera' anche il Tanza: si', perché per un po' di tempo sarò al suo fianco per qualche suggerimento poiché non è proprio così facile immergersi in questo mondo.
Ricordo la telefonata di Vittorio e Silvana a febbraio del 2006 che aveva dato il via a questa formidabile avventura da "gestore": lì ringrazio per avermi dato la possibilità di coronare il mio sogno...e ringrazio tutti i preziosi collaboratori che ho avuto negli anni- qualcuno dall'inizio- che hanno rinunciato a weekend in famiglia, a Natali, a Capodanni, a Pasque...potrei citarli tutti ma il post è già lungo: mi sono circondato di persone più brave di me- ed a queste ho appena aggiunto Uran con questa firma-.E sono felice che i rapporti siano un po' più che tra "datore di lavoro e dipendente": faccio solo due eccezioni...Lele, grazie al quale è nata l'idea di riaprire l'Alice nel 2015 ed a cui è ascrivibile tutto il merito del successo del locale, sia in via Ceretti che al lato del Troca, ed il nostro caro Richy, un grande Amico prima di tutto, ed un pilastro per anni: ci manca molto.
In questo momento non proprio facilissimo, mi sono tornate delle parole stupende scritte un paio di anni fa da Alice Morelli:" Io come tanti lego il tuo nome al periodo credo più bello della mia vita, alle amicizie vere che durano negli anni, all'infinito viale del Rosmini a piedi...
Grazie perchè sei stato un punto di riferimento per tanti, ne parlavo giusto con Giada e siam entrambe concordi nel dire che senza di te non ci saremmo mai divertiti noi ragazzi di Domo.
Leggendo e guardando i bambini dormire ho sperato più volte che per loro, o per i miei figli, un giorno ci sia un Tanza: tutti dovrebbero averne uno nella vita..."
rileggo con il cuore pieno di gratitudine, consapevole di lasciare qualcosa a qualcuno.
Ringrazio anche tutte le orchestre, i fornitori, chi ha svuotato centinaia di cassonetti, i vicini per la pazienza, le varie amministrazioni e le forze dell'ordine con le quali ci siamo sempre interfacciati e continueremo a farlo, le testate giornalistiche e televisive locali e mia madre e mio padre che alla domenica mattina, a braccetto, sono sempre venuti a pulire il luogo dove si sono conosciuti il 10 maggio del '65.
Tutto ciò non sarebbe esistito se migliaia di ragazzi non avessero scelto di incontrarsi al Troca, allo stesso modo dei loro genitori, nonni e, sono certo, figli: un po' come una squadra di calcio: cambiano i giocatori, gli allenatori, i presidenti, ma i tifosi non l'abbandoneranno mai...perché il Troca ci sarà sempre...come il Comitato Carnevale".


