DOMODOSSOLA- 25-02-2024-- La redazione de “Il Rosa” e l’associazione “Sentieri degli Spalloni”, in collaborazione con il Museo della montagna e del contrabbando di Macugnaga e il Museo dello spallone di Masera, hanno organizzato domenica pomeriggio in Cappella Mellerio a Domodossola, un convegno dedicato al contrabbando di montagna. L’evento è stato patrocinato dal Parco Nazionale della Val Grande.
Ospite dell’incontro l’associazione valdostana Télécombat, che ha proiettato un lungometraggio in patois (con sottotitoli in italiano), dedicato al fenomeno del contrabbando di sigarette nella Valle del Gran San Bernardo. Al termine della proiezione, è intervenuto Nicola Buffoni, regista del docufilm attualmente in post-produzione “Il contrabbando non è peccato”, Nori Botta (Presidente Associazione Sentieri degli Spalloni) che ha tracciato un bilancio delle attività dell’associazione, Patrizia Testore (Museo dello Spallone di Masera) che ha raccontato il Museo e Daniela Valsesia (Museo della Montagna e del Contrabbando) che ha spiegato la storia del Museo di Macugnaga.
All’evento era presente Laurent Vieren, ex presidente della Regione Valle d’Aosta, ora assessore regionale, impegnato nell’ associazione che ha realizzato il docufilm, il sindaco di Saint Remy della valle del Gran San Bernardo, Alberto Ciabattoni, il presidente del CAI Piemonte, Bruno Migliorati, il vice presidente del CAI Piemonte e storico direttore del Rosa, Paolo Crosa Lenz, vari sindaci della valle Anzasca, il sindaco e il vicesindaco di Masera, l’europarlamentare Alessandro Panza, il consigliere regionale Alberto Preioni e graduati della Guardia di Finanza e della Guardia di Confine elvetica.
Presenti anche alcuni spalloni, testimonianza storica vivente di un’ epoca che merita l’attenzione degli storici: come ha ben detto Crosa Lenz, non si tratta di apologia di reato, ma di approfondire un fenomeno sociale che ha coinvolto intere comunità, che ha consentito a paesi montani di sopravvivere in epoche economicamente disastrate. Interessante anche la necessità di analizzare la storia dal punto di vista della Guardia di Finanza, in modo da ricostruire il fenomeno del contrabbando di fatica da tutte le angolazioni.


