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VILLADOSSOLA - 26-2-2024 -- Con una nota la lista di minoranza "Uniti per Villa" torna a segnalare le grandi difficoltà nelle quali si dibatte la popolazione più anziana residente nelle zone periferiche di Villadossola a causa della carenza di medici di base.

Da tempo la popolazione anziana residente al Villaggio Sisma aveva richiesto che venisse riattivato l’ambulatorio medico già gestito dal dott. Tommasato. Ad una specifica ”Interrogazione” il Sindaco ha risposto confermando la volontà di individuare idonei locali qualora ci fosse la disponibilità dei medici presenti a Villadossola a presidiare tale ambulatorio. Essendo passato parecchio tempo, il Gruppo Consiliare UNITI PER VILLA, ha attivato una richiesta formale ai cinque medici presenti nel territorio del Comune. Ci è giunta la risposta della dottoressa Petrulli, anche a nome dei colleghi Geraci e Ventrella, in cui si informa che : “ Mi dispiace ma siamo oberati di lavoro e nel futuro sarà sempre peggio…”. La dottoressa specifica inoltre che lei, con i suoi due colleghi, “…facciamo medicina di gruppo per cui i nostri ambulatori sono comunque aperti praticamente tutto il giorno…”. Mentre si rinnova un doveroso ringraziamento a tutti i medici di Villa per l’impegno garantito, spiace considerare che la popolazione anziana residente nelle “periferie”, non solo Villaggio Sisma, ma anche Quartiere Sud e Zona Alta, non possa usufruire di un importante servizio di prossimità che con l’avanzare dell’età si rende sempre più necessario. Per gli spostamenti, agli anziani soli e sprovvisti di rete parentale, rimane solo la buona volontà dei vicini di casa o delle organizzazioni di Volontariato. Probabilmente la “politica” e l’organizzazione sanitaria del territorio dovrebbero avere maggiore attenzione alle statistiche che confermano una popolazione anziana sempre più in crescita. Il bisogno di salute non può essere lasciato alla sola buona volontà del cittadino che, se può permetterselo si rivolge alla sanità privata, se non può permetterselo vedrà inesorabilmente aumentare la sua precarietà, la sua fragilità e il suo abbandono.