DOMODOSSOLA - 2 - 3 - 2024 -- "L'intelligenza artificiale non è realtà del futuro ma del presente . Bisogna prenderne atto oppure andremo a sbatterci contro". Così Domenico Di Francescantonio ha introdotto l'altro giorno la sua relazione sul tema "A.I. beyond tomorrow: navigare presente e futuro dell'intelligenza artificiale" L'incontro dava il via al ciclo "Tra scuola e scienza. Incontriamo il futuro!", edizione 2024. Al mattino, nell'Aula Magna di via Matilde Ceretti, Di Francescantonio ha incontrato gli studenti delle scuole medie superiori domesi, organizzatrici del ciclo insieme al Comune di Domodossola, al Lions Club, all'Associazione Mario Ruminelli e alla fondazione Paola Angela Ruminelli. Lo stesso giorno al pomeriggio, in Sala Falcioni, ha parlato ad un pubblico fatto in prevalenza da insegnanti. ICT Executive Director di Fater Group, impresa produttrice di una vasta gamma di beni di consumo, Di Francescantonio ha ripercorso la storia dell'evoluzione tecnologica degli ultimi 40 - 50 anni partendo dalla sua storia personale, dalla passione per il computer che aveva già da ragazzino. Ma ha voluto subito chiarire di non essere un fanatico sostenitore dell'intelligenza artificiale: "Non mi piace la società che stiamo costruendo; toglie pezzi di vita ai nostri ragazzi", ha detto fra l'altro, sottolineando la crescita della capacità di influenzare gli altri che le nuove tecnologie forniscono; i legami sociali di una persona sono passati dai 150 circa degli anni '80 del secolo scorso ai quasi 1900 di oggi. "Anche i consumatori sono cambiati - ha proseguito il relatore - Oggi se un'azienda sbaglia prodotto rischia di chiudere per quello che si dice di lei sui social network". I droni che consegnano i pacchi, le automobili a guida autonoma, intere catene di locali pubblici o negozi privi di personale, dove tutto viene fatto da macchine sotto l'occhio vigile di telecamere che garantiscono la sicurezza, robot umanoidi capaci di cambiare espressione facciale a seconda di quello che si dice loro. E il problema della disoccupazione tecnologica: le stime dicono che fra qualche anno il 60% dei posti di lavoro attuali non esisteranno più. La classifica delle professioni e mestieri più richiesti oggi ai primi 10 posti vede 9 attività legate al mondo digitale, per le quali mancano, in Italia 170 mila operatori formati. L'unica eccezione nella "top ten" è rappresentata dagli operatori agricoli, al nono posto su 10. Al termine dell'incontro pomeridiano abbiamo realizzato una videointervista al relatore.
Mauro Zuccari


