DOMODOSSOLA -06-05-2024 —- Non è bastata la Collegiata di Domodossola a contenere le centinaia e centinaia di persone che, nonostante la pioggia, hanno voluto rendere l’ultimo saluto a Pierantonio Ragozza, preside del Liceo Spezia e storico appassionato, mancato improvvisamente giovedì notte a soli 64 anni.
A scuola l’ultimo saluto al Dirigente prima della chiusura della bara è stato di raccoglimento, con docenti, personale Ata e alunni in preghiera e l’accompagnamento in musica, poi il lungo corteo funebre si è dipanato per le vie cittadine partendo dalla palestra, dove era stata allestita in questi giorni la camera ardente, transitando da via Scapaccino sino a via Ceretti, davanti alle scuole medie, dove gli alunni sono scesi in strada a rendere omaggio al passaggio del feretro diretto in Collegiata.
Impossibile elencare le personalità civili, militari, i labari, le tante associazioni, i colleghi dirigenti, i docenti, alunni ed amici presenti e stipate a stento in Collegiata.
Sono stati limitati a tre gli interventi di ricordo dal pulpito, effettuati dagli Alpini, dalla Croce Rossa e dai docenti del Liceo spezia. Durante la funzione è stata recitata la preghiera dell’Alpino, e cantato dal coro Valdossola “Il signore delle cime”.
Dal pulpito è stata ricordata la celebrazione del 25mo di matrimonio di Pierantonio e sua moglie, sentito e preparato, "in cui si è reso grazie al signore per tutti i benefici della sua volontà e misericordia". "Ti rende amore anche la grande famiglia degli alpini, che ti hanno nel suo cuore - ha proseguito il sacerdote- . Alpino artigliere congedato sergente, e di questo ne andava orgoglioso. Ti rende grazie la scuola che hai servito con dedizione, sempre a conoscenza delle situazioni difficili. Ti rende grazie anche la chiesa diocesana, perché la tua ultima conferenza ha illustrato le circostanze in cui fu martirizzato don Giuseppe Rossi. Nulla avviene per caso, Pier ha chiuso parlando di un santo della nostra terra ossolana. Riposa coi santi in eterno. Ripensando alla vita di Piero a Domodossola, città intrisa del passaggio di Rosmini mi viene spontaneo riconoscere i tre verbi affidati al Manzoni, adorare tacere e gioire. Gioiamo per il bene che ha operato nella società e nella chiesa", ha concluso l'officiante.
La Presidente della Croce Rossa domese Giulia Emanuela Margaroli, ha parlato invece di una persona "indispensabile ed indimenticabile", poi ha letto la preghiera del Volontario. "Grazie Signore per averci fatto conoscere Pierantonio".
Sono poi stati i vicepresidi Michela Tantardini e Gabriele Taddei a ricordare a nome di tutto l'istituto il preside: "Arrivato per la prima volta nel 2009 eri una persona distina, sempre elegante, corretta, formale nei rapporti con gli studenti, docenti e tutto il personale. Ma lavorando con te ci siamo accorti che dietro quell'immagine di dirigente severo e inappuntabile c'era un uomo ricco di conoscenze, competenze e soprattutto di grande umanità. Un punto di riferimento per tutti noi, che avevamo un porto sicuro.Ti abbiamo ammirato, apprezzato e stimato per tue doti di storico, di mediatore, di oratore, consigliere, di esperto di diritto ma sopratutto di uomo per bene. Lasci a tutti noi un grande vuoto, un cuore pieno di dolore incolmabile. Sarai per tutti noi sempre un modello da imitare".
Pierantonio Ragozza sarà sepolto a Premosello Chiovenda, suo paese natale, lascia la moglie Mariagrazia Federico e le figlie Ilaria e Benedetta, ma anche le tantissime persone che in questi anni hanno avuto modo di conoscerlo ed apprezzarlo.
Era ricco di tante doti umane, oltre a quelle professionali, con cui, in queste ore, ognuno di quelli che lo hanno conosciuto si è rapportato ricordandolo.
Pierantonio Ragozza è stato un immenso dirigente scolastico, capace di valorizzare il suo personale, di stimolare il corpo docente, il personale ata, gli alunni a fare il loro meglio. Grande comunicatore, mediatore ma integerrimo rappresentante delle istituzioni, profondo conoscitore della storia locale, autore di tanti libri, impegnato in mille attività sempre a contatto con gli altri, dalle lezioni ai volontari alla Croce Rossa sul diritto internazionale alle commemorazioni e convegni cui veniva invitato, o per le quali gli si chiedeva aiuto e consiglio. Gli alpini nel suo cuore.
Il giornalismo, cui ambiva ritornare, insieme alla ricerca storica, al termine della carriera scolastica.E quanto abbiamo perso in termini di libri, di ricerche e scoperte storiche non lo sapremo mai, il suo lavoro è attualmente inarrivabile.
Oltre che un maestro Pierantonio Ragozza è stato per chi scrive un prezioso amico e confidente, ed un generoso collaboratore (“in forma anonima mi raccomando…”).
Addio Pier, grazie di tutto!
Uberto Gandolfi


