DOMODOSSOLA- 06-04-2025-- Organizzata dalla Condotta Valle Ossola di Slow Food, venerdi pomeriggio 4 aprile, nell'Aula di Fisica del Collegio Mellerio Rosmini di Domodossola, si è tenuta la conferenza del professor Michele A. Fino, che ha presentato il suo libro "Non me la bevo - Godersi il vino consapevolmente senza marketing nè mode". Fino è professore associato di Fondamenti del Diritto Europeo all'Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, appassionto di tutto cio che ruota intorno al vino, cantine, processi di vinificazione, sotrie dei vigneti, conoscenza dei terreni e dei climi, marketing, storytelling e studi scientifici. Presentato al numeroso pubblico presente nell'aula dalla Fiduciaria della Condotta Valle Ossola di Slow Food Mirella Gentili, Fino è stato intervistato da Arianna Parsi, giornalista, a cui ha sottolineato moltissimi aspetti relativi al vino, e non solo, riportati nel suo libro. "No, non è vero che il vino si è sempre fatto nello stesso modo dalla notte dei tempi. No, non è vero che il vino contadino è sempre meglio di quello industriale. Si, fino a Pasteur, la riuscita del vino era af idata a buone pratiche, ma spesso senza che se ne conoscesse il senso...
E ancora no, non è per nulla scontato che il vino naturale sia più naturale del vino trattato. Si prenda nota che i vigneti europei hanno al massimo duecento anni, non millenni, perche purtroppo, a causa del dif ondersi di alcuni parassiti, vennero quasi tutti distrutti a fine Ottocento. Poi, il vino si comincia a degustare a partire dalla corretta lettura dell'etichetta. E infine si, un buon bicchiere di vino fa bene all'umore e alle relazioni; non si può semplicemente dire che faccia bene alla salute.
"Un lungo applauso ha preceduto una serie di domande che, a seguire, il pubblico presente ha posto al relatore, che di buon grado ha risposto a tutte. Una ottantina di persone, che avevano opportunamente prenotato, hanno potuto poi partecipare all'apericena tenuta nel salone ristorante dell'Istituto Alberghiero Rosmini, serviti con professionalità dagli alunni della scuola, oltre a una degustazione di tre Prunent delle ditte Garrone, Cà da L'era e Patrone.
Piero Pagani