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ROMA - 21-4-2025 -- Si deve alla Costituzione Apostolica ‘Universi dominici gregis’ di Giovanni Paolo II la minuziosa procedura per l’elezione del nuovo Papa. Sono state apportate piccole modifiche con la Lettera Apostolica ‘Normas nonnullas’ di Benedetto XVI nel 2013. Il tutto viene integrato dalle norme del Codice Canonico.
Vediamo in sintesi.
Innanzitutto, il Collegio degli elettori del Papa è costituito unicamente dai Padri Cardinali di Santa Romana Chiesa, che non possono essere più di 120 e che non devono aver compiuto ottant’anni fino al giorno prima della morte del Papa da sostituire.
L’elezione si svolge nella Cappella Sistina e l’insieme dei cardinali è definito Conclave (dal latino ‘cum clavis’, luogo chiuso a chiave). Il voto si svolge esclusivamente a scrutinio segreto.
Quando muore un Papa, si formano due Congregazioni di cardinali: generale (cioè l’intero Collegio) e particolare (formata solo dal cardinale Camerlengo e da tre cardinali, uno per ciascuno degli ordini, estratti a sorte ogni tre giorni). La Congregazione particolare sbriga gli affari correnti fino alla elezione del nuovo pontefice.
Quando muore un Papa, la prima cosa che fa il Camerlengo è apporre i sigilli allo studio e alla camera del Papa defunto e gestire i beni pontifici.
Entro 15-20 giorni dalla morte del Papa, i cardinali sono obbligati a riunirsi per l’elezione del nuovo Papa e devono raggiungere Roma da ogni parte del mondo. Ma, nel primo giorno fissato per l’elezione, di mattina celebrano tutti una messa votiva nella Basilica di San Pietro ‘pro eligendo Papa’ e nel pomeriggio si recano nella Cappella Sistina per la prima votazione. Tutti i cardinali elettori sono tenuti al segreto e, per l’intero periodo di elezione, non possono comunicare se non tra di loro, non possono leggere quotidiani o vedere la televisione e tanto meno usare il cellulare.
Iniziata la votazione a scrutinio segreto, se nessuno raggiunge i due terzi dei voti espressi, le schede elettorali vengono bruciate e si procede ad almeno quattro votazioni al giorno finché non è eletto il Papa con la percentuale dei due terzi. Se ogni tre giorni non si elegge il papa, vi sarà un giorno di riflessione e così ogni sette votazioni. Se dopo 33 votazioni non c’è alcun eletto, si procede al ballottaggio tra i due cardinali che hanno ottenuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio, ma loro due non potranno votare. L’eletto dovrà comunque raggiungere i due terzi dei voti degli elettori.
Per la fase dell’elezione, viene installata una stufa nel cortile della Cappella Sistina e un comignolo che comunicherà al popolo l’avvenuta elezione (fumo bianco) o non elezione (fumo nero) del pontefice.
Una curiosità, i requisiti per essere eletto Papa sono semplici e inaspettati: basta essere maschio, battezzato e non sposato.

Carlo Crapanzano